"Ti avverto, chiunque tu sia. Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi non potrai trovarlo nemmeno fuori. Se ignori le meraviglie della tua casa, come pretendi di trovare altre meraviglie? In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei."

Oracolo di Delfi

giovedì 26 luglio 2012

TAROCCHI AMORE RITORNI: TORNERA' DA ME?... PERCHE', SE NO, IO MUOIO...

"I dolori leggeri concedono di parlare: i grandi dolori rendono muti".                 Lucio Anneo Seneca

Tarocchi amore e ritorni: "tornerà da me? Se non torna mi sento vuota e non ho più voglia di niente". Quante volte sento queste parole! e tutte le volte una strana tristezza mi coglie impreparata perchè comprendo il grande dolore muto di chi pronuncia questa frase e nel riflettere su quanto debba essere grande l'angoscia, mi torna in mente la storia di Eco e Narciso così magistralmente narrata da Ovidio nelle sue Metamorfosi. Forse non tutti conoscono la storia che cercherò di riassumere brevemente rimandando, chi fosse interessato, alla lettura dell'originale.
Come spesso accadeva, Narciso nacque da un'azione infingarda di Cefiso (una divinità fluviale) che intrappolò con le sue acque la ninfa Litiope e la fece sua. Il frutto di questa unione fu la nascita di un bimbo talmente bello da preoccupare la madre che decise di consultare un indovino per conoscere il futuro di quel figlio tanto amato e si recò da Tiresia che le predisse che Narciso avrebbe avuto vita lunga "se non avesse mai conosciuto se stesso".
Eco era una ninfa che aveva la capacità di parlare per ore senza annoiare chi l'ascoltava.
Questa sua virtù diventò una condanna il giorno in cui Giove, per coprire le sue assenze dovute alle tante 'scappatelle', ordinò ad Eco di intrattenere Giunone con le sue chiacchiere. Per un po' la cosa riuscì ma Giunone, che non era scema, capì la tresca e condannò Eco a non poter più parlare se non per ripetere l'ultima parola sentita.
Quando Eco incontrò Narciso se ne innamorò perdutamente come, per altro, capitava a tutti, uomini o donne che fossero. L'incontro tra i due fu tragicomico a causa del dialogo che non poteva essere sicuramente chiarificatore visto che Eco poteva solo ripetere l'ultima prola di Narciso.
Per farla breve, nonostante tutti i tentativi messi in atto dalla povera Eco, Narciso, troppo innamorato di sé stesso per poter amare qualcun altro, la rifiutò e scappò via da lei.
Eco lo seguì per un po' poi, lasciandosi pervadere dalla disperazione e dall'angoscia, si rinchiuse in una grotta dove deperì a tal punto che di lei rimase solo la voce che ancora oggi ripete l'ultima parola sentita. Praticamente è la rappresentazione palese di come lo struggersi d'amore possa uccidere.
Non che Narciso abbia avuto fine migliore infatti Nemesi (la dea della giustizia compensatrice), vista la fine della povera Eco, decise di punire chi, per troppo amor proprio, aveva così risolutamente e maldestramente disdegnato l'istinto d'amore.
 Fatto sta che un giorno, mentre stava passeggiando sulle rive di un lago, Narciso si curvò sull'acqua per dissetarsi e, per la prima volta, vide la sua immagine e, credendola una cosa distinta da sé, se ne innamorò perdutamente.
Passò giorni e giorni a cercare di raggiungere e trattenere a sé quell'essere tanto amato ma, ogni volta che cercava di afferrarlo, l'acqua si muoveva e l'essere amato spariva per poi tornare ad acque ferme. Alla fine comprese che quella che vedeva era la sua immagine e che non sarebbe mai riuscito ad ottenere l'amore che cercava e, preso anche lui da uno struggimento fatale, si lasciò morire.
Narra ancora la leggenda che, nel punto esatto in cui il suo corpo morì, nacque un bellissimo fiore giallo ancor oggi chiamato Narciso.
Alla fine penso si possa dire che l'Amore, per qualcun altro o per sé stessi, portato all'eccesso ed all'esasperazione, sia fonte di grossissimi guai.
Che fare, dunque, quando chi amiamo ci sfugge rifiutandoci?
Le soluzioni sono molteplici ed ognuno troverà la sua ma, di sicuro, l'unica cosa da non fare è rinunciare a sé stessi, alla propria vita, auto-annullandosi miserevolmente.

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